La Bhagavad Gita — Libro

di Swami Sivananda – traduzione integrale dal sanscrito e commento

Peso 0,9 kg
29,50 

Esaurito

Confronta

Descrizione

Edizioni Mediterranee - Ottobre 2005
Libro in italiano - Pag 395
 

La Bhagavad Gita è un aspetto del Tripode della filosofia e della cultura indiana, composto, oltre a questo testo, dalle Upanishad e dai Brahmasutra.
Mentre le Upanishad, caratterizzate da una immensa libertà di pensiero, aprono verso la trascendenza, e i Brahmasutra illustrano logicamente le intricate questioni implicate nelle Upanishad, la Bhagavad Gita unisce insieme le caratteristiche immanenti e trascendenti della Realtà Ultima, riunendo, in una unità integrata, conoscenza e azione, interno ed esterno, individuo e società, uomo e Dio, tutto rappresentato come sfaccettature di una Operazione Universale, presentando l'intera vita e tutte le vite come una unità perfettamente completa e organica, che non lascia nulla di non detto, e cercando di risolvere ogni problema della vita.

Questa è la versione italiana della traduzione dal sanscrito in inglese e del commento della Bhagavad Gita di Swami Sivananda Saraswati, Gurudev, fondatore e primo presidente della Divine Life Society di Rishikesh in India; con lo scopo di portare al lettore italiano la versione della Gita di un grande saggio che con più di 300 volumi, ha spaziato in tutti i campi dello Yoga, da quello fisico fino alle più elevate vette della filosofia, e anche al di là.
Questa sua opera è straordinaria per chiarezza e semplicità, la traduzione è rimasta volutamente aderente allo stile di Gurudev, semplice e pieno di ripetizioni, utili a far entrare in mente il concetto espresso, anche a scapito, talvolta, della forma italiana.

L'AUTORE: Swami Sivananda Sarasvati è stato medico, filosofo e yogi indiano.

Nacque nel 1887 in una grande e nobile famiglia del Sud dell'India; laureatosi in medicina, si dedicò alla professione in Malesia con grande successo. Nel 1924, attratto dal richiamo della ricerca spirituale, approdò a Rishikesh, alle pendici dell'Himalaya, dove nel 1932 fondò lo Sivananda Ashram e nel 1936 la Divine Life Society. Scomparso nel 1963, ha lasciato più di 300 libri sullo Yoga, traducendo oltre alla Bhagavad Gita anche i Brahmasutra, il Bhagavatam, molte Upanishad e scrivendo moltissimi altri volumi su tutti gli aspetti pratici dello Yoga, del Vedanta e della Sadhana spirituale.

Swami Sivananda, uno dei più grandi maestri di Yoga del ventesimo secolo, è la figura che ha ispirato i Centri Sivananda Yoga Vedanta.

Il suo spirito naturalmente disinteressato lo portò alla carriera di medico. Il suo stupefacente desiderio di imparare e la sua capacità di assimilare le materie di studio gli valsero il rispetto dei suoi professori che lo invitarono ad assistere ad interventi chirurgici già dal primo anno di studi universitari.

Il giovane Dr. Kuppuswami avvertì un'urgente necessità di recarsi in Malaysia, dove sentiva che c'era un gran bisogno di aiuto. In breve tempo gli fu conferito l'incarico di dirigere un ospedale. In questi anni il Dr. Kuppuswami si fece conoscere per essere sia un eccellente medico che un uomo di grande umanità. Spesso abbassava le sue tariffe per i pazienti più poveri e in varie occasioni fornì gratuitamente le medicine ai suoi pazienti più bisognosi.

Un giorno il Dr. Kuppuswami ebbe l'opportunità di curare un Sannyasin itinerante (monaco o persona che ha rinunciato ai beni terreni) che diede al dottore i primi rudimenti sullo Yoga e sul Vedanta. Da quel giorno in poi la sua vita cambiò e gradualmente il Dr. Kuppuswami divenne più introspettivo, non riusciva più a smettere di ragionare sulle grandi questioni della vita. Cominciava a sentire il bisogno di aiutare la gente ad un livello più profondo, non più limitandosi a curare il loro corpo fisico, ma aiutandoli a trovare una cura per tutte le sofferenze.

Il grande Sannyasin Swami Sivananda

Pieno di immenso desiderio di crescita spirituale e di illuminazione, Kuppuswami andò nell'India del nord alla ricerca del suo Guru. Dopo aver passato del tempo a Varanasi si spostò ancora più a nord, nell'Himalaya. Lì, nella città sacra di Rishikesh (che vuol dire "la sede dei saggi"), Kuppuswami trovò il suo Guru, che gli diede il Sannyas (il voto di rinuncia di un monaco). Dopo aver preso questi voti Swami Sivananda Saraswati, come sarebbe stato conosciuto da allora in poi, iniziò una Sadhana (pratica sprituale) molto intensa e Tapas (austerità) che proseguirono per circa dieci anni. Alla fine di quel periodo molti altri Sadhu si sentirono attratti da Swami Sivananda per la sua istruzione e per la sua ispirazione spirituale.

Swami Sivananda, il maestro del mondo

Da allora Swami Sivananda divenne uno dei più prolifici insegnanti di Yoga mai esistiti.

Sebbene abbia lasciato raramente la cittadina di Rishikesh (due soli tour dell'India e nessuna visita all'estero), l'insegnamento di Swami Sivananda si è diffuso rapidamente nell'intero pianeta. Scrisse personalmente - a mano, non c'erano i computer a quei tempi:-) - più di 200 libri su argomenti legati allo Yoga e alla filosofia. Scrisse in uno stile molto diretto, carico di energia dinamica e spirituale. In conseguenza di ciò, molti di coloro che avevano letto i suoi libri sentirono la loro vita profondamente toccata e trasformata, e cominciarono ad arrivare da tutta l'India, da tutto il mondo, per imparare direttamente da lui e per godere della sua santa presenza. Gli insegnamenti del Maestro Sivananda sono riassunti in queste 6 parole:

"Servire, Amare, Dare, Purificare, Meditare, Realizzare".